• 5 ottobre 2015

Bologna, we love you!

Bologna, we love you!

Oggi Bologna si ferma in occasione di San Petronio, il patrono della città, e noi proprio oggi la vogliamo celebrare, irrimediabilmente innamorate di quello straordinario ritmo accelerato con cui la città si sta muovendo facendo spazio a nuove tendenze e avanguardia.

Nelle ultime quattro settimane ci siamo andate un paio di volte, approfittando del week-end, ma abbiamo già in mente di ritornarci tra pochissimi giorni.

Del resto sono davvero tante (anzi tantissime!), le cose belle che stanno succedendo in questo posto che, seppur non si è dimenticato di mortadella e tortellini, oggi scopre un gusto più contemporaneo e smaccatamente internazionale.

A quanto pare non siamo solo noi, nel nostro piccolo, a pensarla così: avete già visto il recente servizio che il New York Times le ha dedicato? Se ve lo siete persi lo potete vedere qui, un itinerario di 36 ore che si snoda tra shopping tips, cultura, pezzi di grande storia italiana e indirizzi gourmet da scovare tra portici e piazze.

Noi qui vi raccontiamo la nostra Bologna, nuova, seduttiva, così international e così local al tempo stesso. Eccola. 

 

Il Quadrilatero di Bologna, inserito anche nell'itinerario del New York Times

Il Quadrilatero di Bologna, inserito anche nell’itinerario del New York Time

Siamo arrivate all’ora di pranzo, affamate (!), e allora subito in direzione Quadrilatero dove, in mezzo alle vecchie botteghe alimentari e alle osterie tipiche che ci sono da sempre, ci piace scovare quelli che chiamiamo food box, cioè contenitori gastronomici contemporanei nei sapori e nel format, come ad esempio il Mercato di Mezzo. Il tempo veloce di una birra Baladin e una tartare di tonno con zenzero e semi di papavero e via verso la Biennale della Fotografia Industriale. Sono ben 14 le mostre in giro per la città, noi abbiamo iniziato da quella di David LaChapelle in esposizione all’Istituto delle Belle Arti con una decina di scatti. Le foto ritraggono paesaggi di plastica realizzati con rifiuti e scarti industriali, dove non c’è apparente traccia del fattore umano. Il contrasto tra le architetture della struttura storica che ospita la mostra e il forte messaggio delle immagini in esposizione si fa sentire a voce alta ed è proprio in questa paradosso disarmonico tutto il fascino di Fotoindustria. Per visitarle c’è tempo fino all’1 Novembre: registrandosi sul sito o direttamente all’ingresso di una delle tappe fotografiche si riceve un badge valido fino a questa data per l’accesso gratuito a tutte le esposizioni. Da non perdere, secondo noi.

FOTOINDUSTRIA

David LaChapelle – Fotoindustria, Bologna

Il nostro sabato bolognese è proseguito con un paio di tappe lungo il percorso della Bologna Design Week, prima edizione di un evento off creato in occasione del Cersaie. Anche in questi caso, come per la Biennale, lo sviluppo è diffuso così che l’evento diventa un tutt’uno con la città coinvogendo negozi, palazzi storici, cortili e memoria storica. Gli happemig erano talmente tanti che abbiamo dovuto fare delle scelte e abbiamo iniziato dalla preview delle serie limited edition Emilio Pucci per Kartell, all’interno dell’official store dietro a Via Indipendenza. L’idea che ispira la collezione (in arrivo sul mercato da novembre 2015) è la celebrazione del travelling, ogni pezzo è un pezzo di mondo a portata di mano, un inno ai globetrotter contemporanei che velocemente e con disinvoltura si muovono tra a Shangai, New York, Parigi, Milano, Londra, Roma…

Bologna Design Week Kartelle "World of Emilio Pucci Edition"

Bologna Design Week Kartelle “World of Emilio Pucci Edition”

L’idea della Maison italiana, infatti, è stata quella di dedicare una poltroncina ad ognuna di queste metropoli, eterne eppure mai uguali a sé stesse. Il tempo di due foto e di un frizzantino per poi spostarsi in Galleria Cavour. Qui ci siamo ritrovati tra installazioni multimediali, esposizioni pop up e temporary exibithion che, invadendo d’arte e di design gli spazi comuni e il percorso shopping, non hanno fatto altro che amplificare il già alto tasso di creatività le vetrine dei negozi in Galleria sprigionano tutto l’anno. E così, tra una vetrina e l’altra, ci è venuta una voglia irresistibile di una tappa shopping in Via Marchesana, dove c’è uno tra i nostri indirizzi preferiti quando si parla di moda. Si chiama Hidden Forest Market ed è un piccolo concept dove si respira un’atmosfera fortemente international. Qui i ragazzi dello staff ci hanno spiegato che, Joy, la stilista del brand, è una coreana che si è innamorata dell’Italia dove da un paio d’anni vive e lavora disegnando queste collezioni, al 100% Made in Italy. In sintesi un po’ come la nostra giornata a Bologna, dove ci siamo sentite “a casa” respirando il mondo e noi Asociali, da sempre viaggiatrici irriducibili, a questo brivido ancora non riusciamo a resistere… Ecco perché giovedì torneremo a Bologna al roBOt Festival che porta in città la migliore avanguardia musicale e digitale internazionale. See you there!

rbt

roBOt Festival – Bologna, 8/10 ottobre

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