• 13 dicembre 2014

Flashmob Rimini: Le 7 cose che abbiamo imparato

Flashmob Rimini: Le 7 cose che abbiamo imparato

Le cose che abbiamo imparato organizzando il Flashmob di #ridateciitalo:

1. Se vuoi sostare sui binari devi essere munito di biglietto. Quindi i nostri nonni che venivano a prenderci alla stazione erano dei pericolosi fuorilegge.

2. La notizia del Flashmob Rimini ha messo talmente in allarme la Polfer che i giovanotti sono andati su Wikipedia a scoprire cosa fosse questo fantomatico e pericolosissimo atto di mobilitazione collettiva.

3. Una delle domande più ricorrenti della giornata è stata: – Ma vi pagano? – Quindi in Italia se protesti contro o pro qualcosa/qualcuno hai per forza un tornaconto personale.

nissan micra4. Che la selfimania non risparmia nemmeno le forze dell’ordine. Dopo essersi raccomandati di “non fare cazzate” con relativo controllo di documenti, si sono lasciati andare scattando foto con lo smartphone a Italo e manifestanti annessi.

5. Che se lo stesso Flashmob l’avessimo organizzato per Trenitalia i nostri scatoloni sarebbero finiti tra i binari (facendo stranamente ritardare qualche treno). A questo proposito ci teniamo a ringraziare tutto il personale di Italo Treno che ci ha sostenuto e supportato con gentilezza e cortesia, mettendosi a disposizione nostra e di tutti i passeggeri.

6. Che siamo i “soliti italiani” lamentoni che minacciano tutti i giorni di scendere in piazza ma poi le lasciano vuote. A buon intenditore poche parole.

7. La grande assente è stata ovviamente la politica. Dove erano gli Gnassi e i Ricci che si dicevano grandi promotori della campagna per far restare Italo in Riviera? Un grazie speciale però va all’assessore provinciale alla Mobilità riminese, Vincenzo Mirra, che è venuto con tanto di cartello “Italo non ci lasciare”.

 

Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto, a Chiara Pasino, Cristina Ortolani (e Walter Vannini), Geppo Matteo, e tutti gli altri che hanno partecipato al Flashmob di questa mattina a Rimini – Pesaro – Ancona.

Grazie a tutti i 6.000 amici di #ridateciitalo e un grazie particolare a chi ci ha aiutato a mantenere viva questa pagina con foto e notizie da due mesi a questa parte.

Attenzione! Questo non è un addio, Le Asociali non si arrendono e continuano la battaglia per riportare Italo sulla tratta adriatica. Quindi continuate a seguirci. #ridateciitalo #leasociali

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